Telepass europeo: in quali paesi c’è copertura e quali sono i limiti
Da Redazione
Marzo 29, 2018
Arriva il Telepass europeo, e in Italia scattano gli sconti sui pedaggi. Siamo davanti ad una piccola e compiaciuta novità per chi è solito spostarsi in auto per le vacanze o per lavoro.
Telepass europeo, come funziona
Per chi dunque decide di andare all’estero con l’agio della propria auto potrà godere del vantaggio del Telepass europeo, che tra le altre cose permette di non dover fare le lunghe file ai caselli autostradali, soprattutto quando le mete sono molto ricercate e quindi molto trafficate.
Si pensi infatti ad esempio che se la nostra meta di viaggio fosse la vicina Francia, là il sistema autostradale è molto particolare e ben diverso da quello italiane. Infatti lì i caselli si ripetono a poca distanza l’uno dall’altro con l’obbligo di doversi fermare volta per volta per pagare, il tutto perdendo una gran quantità di tempo.
Ecco allora che il Telepass europeo consente di facilitare la sorte degli automobilisti italiani che si spostano da un Paese all’altro. Il funzionamento è sempre lo stesso: basta immettersi nella corsia in cui è attivato il servizio, rallentare senza fermarsi, aspettare il riconoscimento del dispositivo e dunque che la sbarra si sollevi e dunque si ricomincia a camminare.
Servizio telepass europeo, presto attivo in tutta la comunità
Il servizio per ora non è attivo ovunque, ma solo in Francia, in Spagna e in Portogallo. Tutti Paesi tra loro confinanti e per cui è possibile che si attui un bel tour. Il servizio è incluso per chi ha già un abbonamento Telepass Premium mentre per tutti gli altri c’è un importo da versare.
Più nel dettaglio, il servizio Telepass europeo si attiva in tutti Punti Blu dove il nuovo dispositivo sarà consegnato dietro a un impegno di spesa di 6 euro. In caso di uso del Telepass all’estero, il prezzo è di 2,4 euro al mese. Ma attenzione: questo importo va moltiplicato se si percorre tutta la rete autostradale di tutti Paesi coinvolti, (ma Spagna e Portogallo contano come uno).
Articolo precedente
Birra italiana, l’ennesimo sgarbo della UE
Articolo successivo
Peluria che cambia nel tempo, ecco perché tutti vogliono abolirla
Redazione