Tradimento nella coppia, la scienza descrive il perfetto infedele
Da Redazione
Febbraio 14, 2018
Nonostante, la maggior parte degli italiani sia molto tradizionalista, di certo lo spinoso argomento tradimento non lascia indifferenti.
A dirla tutta, tutti quanti almeno una volta nella vita abbiamo creduto di essere stati traditi, e ci siamo domandati quali fossero i comportamenti del partner infedele.
Ecco quindi che gli scienziati americani della Florida State University, hanno studiato il profilo del perfetto traditore.
Lo studio sul tradimento
Lo studio è stato svolto su 233 coppie di neosposi esaminati per un periodo fino ai 3 anni in tanti aspetti del rapporto come soddisfazione matrimoniale, capacità di impegnarsi a lungo termine, relazioni extraconiugali.
Al termine dello studio, gli psicologi Jim McNulty, Andrea Meltzer, Anastasia Makhanova e Jon Maner sono stati in grado di discernere tipici rapporti di fedeltà e quelli di infedeltà”.
Per prima cosa, per quanto sembri un paradosso, le persone sessualmente appagate all’interno della coppia sono quelle più tendenzialmente propense a tradire. Questo accade per chi vive il sesso in modo positivo e senza tabù, andando sempre alla ricercò quindi si cercano un amante indipendentemente da come va la loro relazione di coppia.
Secondo requisito è la bellezza, a seconda se si è o meno attraenti cambia la tendenza al tradimento femminile ma non quella maschile. Questo significa che le donne meno piacenti sono più tendenti a tradire. Avere un compagno più o meno bello influenza invece l’uomo, ma non la donna: i maschi con partner poco attraenti sono più inclini alla scappatella.
Gli indicatori di fedeltà
Per gli indicatori di fedeltà sono un po’ più rari da identificare nella vita di tutti i giorni, anche se esistono e sono spontanei. I ricercatori anglosassoni hanno definito questi indicatori ‘Attentional Disengagement’ (allontanamento dell’attenzione da uno stimolo) ed ‘Evaluative Devaluation’ (tendenza a minimizzare caratteristiche che potrebbero rendere una persona attraente).
Durante l’ esperimento, gli studiosi hanno mostrato alle “cavie” foto di uomini e donne molto, scoprendo una minore inclinazione al tradimento nei partner che non guardavano l’immagine o che sminuivano la persona ritratta perché “alla fine non mi sembra niente di che“.
Gli scienziati pensano che entrambe le reazioni non sono atteggiamenti studiati ma automatici. Uno degli studiosi, McNulty, autore principale dello studio, sostiene che “le persone non sono necessariamente consapevoli di ciò che stanno facendo o del perché lo stanno facendo. Si tratta di processi in gran parte spontanei, che non richiedono sforzi e che in qualche maniera possono essere ‘forgiati’ dalla biologia e/o dalle esperienze vissute nella prima infanzia”.
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