Truffa telefonica con registrazione vocale, come difendersi?
Da Redazione
Ottobre 30, 2017
Sono gli anziani la categoria presa di mira dai truffatori. Le telefonate che registrano la voce sono valide? Scopriamo insieme come difenderci dalla truffa del sì che simula il consenso all’attivazione di servizi non richiesti.
Contenuti
Telefonate truffa: sono voci registrate
Diversi utenti hanno denunciato di aver ricevuto delle strane telefonate in cui una persona sosteneva di aver trovato un numero di telefono tra le ultime chiamate del compagno. Dopo aver dettato il numero in questione, gli sfortunati hanno risposto sì. È bastato questo per ritrovarsi con servizi non richiesti. In realtà si tratta di una voce registrata e non di una persona. Lo scopo è quello di far dire al malcapitato di turno le sue generalità e le risposte vengono inserite in un contratto vocale che prevede servizi a pagamento.
Truffa del sì: le varianti
Sono diverse le varianti della truffa, oltre alla fidanzata gelosa c’è anche il fidanzato, oppure l’automobilista che ha trovato un bigliettino con il numero di telefono e inizia ad accusare chi risponde di aver rovinato la sua auto o di aver rotto lo specchietto nel parcheggio. Non mancano truffe telefoniche sul pagamento del Canone Rai che ormai viene addebitato nella bolletta Enel. In altri casi invece la voce registrata sollecita il pagamento di rate scadute di un finanziamento e chiede i dati della carta di credito. Qualcuno sostiene che non si tratti di vere e proprie truffe telefoniche ma di scherzi telefonici fatti con applicazioni come Juasapp o Burlone e che la truffa del sì sia sono una bufala. Il contratto orale quindi non ha alcun valore ma gli sfortunati che hanno risposto temono di vedersi addebitati servizi non richiesti sulle fatture o sul conto.
Registrazione vocale del contratto: quando è valida?
Come spiega il sito La Legge Per Tutti, la registrazione vocale di un contratto è valida ma deve essere confermata anche per iscritto, questo però non significa che lo stesso non sia efficace. La normativa comunitaria sulla tutela dei consumatori che è stata recepita nel nostro paese, specifica che il contratto telefonico si conclude anche con consenso orale tramite registrazione ma c’è l’obbligo da parte della compagnia di inviare al cliente una copia scritta con tutte le condizioni che deve essere controfirmata e restituita. In caso contrario il contratto non è valido e il cliente può recedere in qualsiasi momento anche se sono scaduti i termini di preavviso. Se il consumatore ha utilizzato i servizi deve pagare.
Che cos’è il diritto di ripensamento?
Per i contratti conclusi telefonicamente è previsto il diritto di ripensamento che è una forma di tutela e di garanzia per il consumatore che può recedere dal contratto senza alcuna penalità entro il termine di 14 giorni inviando una raccomandata AR. In caso venissero addebitati ugualmente i costi dei servizi si può fare una denuncia ad Agcom compilanto il modello D disponibile sul sito e che deve essere inviato all’indirizzo: denunce_ugsv@cert.agcom.it. Quindi cari lettori, la truffa del sì non deve più spaventarvi perché è possibile risolvere tutto in tempi brevi anche se il nostro consiglio è di riattaccare quando avete il dubbio che si tratti di una telefonata trappola.
Articolo precedente
Mafia Palermo, il boss ordina l’omicidio della figlia innamorata di un carabiniere
Articolo successivo
Roma, aereo turistico precipita sui binari, nessuna notizia dei passeggeri
Redazione