Turismo accessibile e barriere in Italia: come stanno le cose?
Da Redazione
Marzo 22, 2019
La sensibilità per il turismo accessibile in Italia come nel resto del mondo negli ultimi anni è diventata una delle priorità dei più, non soltanto per tutte quelle persone vicine al problema. Insomma, tutti vedono come un obiettivo da raggiungere quello dell’accessibilità alle varie strutture del territorio per i turisti con esigenze speciali che possono essere motorie (croniche o temporanee) sensoriali, intellettive e relazionali. Le stime riguardanti l’Europa affermano che le persone con esigenze speciali siano circa 60 milioni, quelle riguardanti l’Italia invece 10 milioni, si tratta di u giro di affari di 27,8 miliardi di euro. Purtroppo, però considerato che ancora non si può parlare della totalità del turismo accessibile, molte richieste non vengono accolte, quindi molti desideri di viaggio non vengono realizzati.
Turismo accessibile e barriere rappresentano uno degli argomenti più dibattuti nel nostro paese negli ultimi anni probabilmente proprio per l’altro numero di esigenze speciali che si è registrato.
Nonostante i tentativi e i progetti che aumentano sempre di più, in Italia le barriere sono ancora abbastanza presenti in tutte le regioni, anche se alcune come Toscana, Sicilia e Veneto sembrano essere riuscite a raggiungere risultati soddisfacenti. Risultati che però non bastano a rendere il turismo realmente accessibile in modo che alcuna esigenza speciale possa non essere accolta. Il turismo è un diritto di tutti, proprio perché siamo (e dobbiamo assolutamente essere) cittadini con pari dignità e opportunità.
Quali sono gli ostacoli ancora presenti
Si potrebbe dire che il primo degli ostacoli ancora presenti è quello della mentalità delle persone, soprattutto degli operatori del settore che invece di organizzarsi e investire risorse economiche per dare risposte positive a tutte le tipologie di turista preferisce eliminare quelli con esigenze speciali. Non si tratta di un pensiero così tanto comune, motivo per cui sempre più città italiane si stanno adeguando rendendo accessibili i loro luoghi di vacanza. Le spiagge per il turismo accessibile in Sicilia, secondo studi di settore relativi al 2018, sono 70 contro le 40 del 2014. Risultato soddisfacente che migliora giorno per giorno. I parchi inclusivi in Italia sono 234, di cui 33 in Puglia e 26 in Toscana, le regioni che detengono il primato sulle altre.
Secondo la convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità del 13 dicembre 2006, progettazione universale significa considerare la diversità sociale delle persone ed è questo l’obiettivo del turismo accessibile nel profondo, ciò a cui tutti gli operatori del settore dovrebbero pensare.
Non esiste un unico tipo di barriera
Quando si parla di barriere nella maggior parte dei casi vengono in mente quelle architettoniche che certo rappresentano un ostacolo importante, ma che non sono le uniche. Barriera è tutto ciò che limita la libertà della persona, per questo si tratta anche di quelle sensoriali o senso-percettive, sicuramente meno note ma ugualmente invalidanti, soprattutto quando si viaggia. Per gli operatori del settore esistono delle linee guida che permettono di rendere accessibili i luoghi a tutte le tipologie di esigenze speciali, anche a quelle meno note che spesso vengono dimenticate o, ancora più spesso, sottovalutate.
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