Whatsapp bolla i messaggi inoltrati: è guerra a spam e fake?
Da Redazione
Giugno 25, 2018
Guerra dichiarata e aperta a spam e fake, che stanno tediando gli utenti Whatsapp attraverso le famose catene. Whatsapp introduce un nuovo sistema per limitare quanto più possibile le truffe sul social network. Dunque, Whatsapp bolla i messaggi inoltrati, attraverso un sistema detto “fact checking”, ancora in test. Il sistema prevederà la presenza di un simbolo speciale che accompagnerà i messaggi quando questi non sono originali (cioè scritti dagli utenti) ma inoltrati. A parlarne è stato Carl Woog, capo delle comunicazioni dell’app di messaggistica più diffusa al mondo, che ha confermato anche le indiscrezioni.
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I dati dell’app di messagistica più diffusa al mondo
Le indiscrezioni della vigilia sono state confermate dall’intervento di Carl Woog, capo delle comunicazioni dell’app di messagistica più diffusa mondo, nell’ambito del Global Fact-Checking Summit di Roma: Whatsapp bolla i messaggi inoltrati. Si tratta di una decisione rivoluzionaria per il social network, che prenderà il controllo di molti messaggi inviati sulla piattaforma; tuttavia, è necessario quanto deciso, dal momento che il social è preda di catene, messaggi falsi e molto altro.
Non solo: la rapidità con la quale si diffondono certe notizie è incredibile, dato il grandissimo numero di utenti che si possono contare su Whatsapp. Stando ai dati dell’app di messaggistica, infatti, Whatsapp conta 1,5 miliardi di utenti in tutto il mondo, che inviano – di media – 65 miliardi di messaggi al giorno. La maggior parte di questi messaggi, però, non viene inviata nelle chat tra due persone, ma nei gruppi. Woog ha infatti spiegato che “il 9% dei messaggi sono mandati tra due persone, i gruppi contano in media 6 utenti”.
Whatsapp bolla i messaggi inoltrati: come funziona il fact checking
Ecco la soluzione adottata dall’applicazione acquistata da Mark Zuckemberg. Whatsapp bolla i messaggi inoltrati, attraverso un sistema che – convenzionalmente – viene definito “bollatura” metre, in termini tecnici viene chiamato fact checking. Il sistema è ancora in via di sperimentazione (si stanno effettuando tutti i test del caso) ma dovrebbe essere in dirittura di arrivo la sua comparsa sull’app di messaggistica, dopo la conferma avvenuta da parte del capo delle comunicazioni Carl Woog.
Una decisione necessaria, da parte di Whatsapp, così commentata da Woog: “Aiutare i fact-checkers sarà una mossa futura cruciale per WhatsApp, abbiamo a cuore la sicurezza degli utenti“. Il social network è troppo spesso preda di messaggi fake (che promettono sconti, bonus e molto altro). Non solo: le fastidiosissime catene di Sant’Antonio, che più volte hanno minato la sicurezza degli utenti di Whatsapp, saranno particolarmente controllate, così come le bufale facilmente diffuse.
Due i metodi che saranno adottati: il primo, più pratico e semplice, prevede la presenza di un simbolo caratteristico, che possa indicare quando il messaggio non è originale (cioè scritto dall’utente che lo sta inviando). In questo modo, sarà più palese l’inoltro, che si spera venga limitato. Il secondo metodo, efficace per i gruppi, è invece più difficile da attuare: si tratterebbe di dare più poteri agli amministratori dei gruppi, in modo che certe conversazioni vengano maggiormente controllate.
I metodi per contrastare le fake news
Il sistema di fact checking si realizzerà, anche se in questo momento non è possibile estenderlo a tante persone. C’è ancora da studiare un metodo preciso per rendere efficace il sistema di bollatura, così come il sistema per contrastare le fake news.
Sono infatti tantissime le notizie false che circolano sul social network: rimbalzano velocemente grazie a catene e inoltri, diffondendo falsa informazione incontrollata. Whatsapp è a lavoro per limitare anche la presenza di fake news sul social network: si tratterebbe di una sorta di sistema di riconoscimento in grado di percepire la notizia in quanto falsa, e dunque bloccarne la diffusione. Si tratta, tuttavia, di argomenti di natura essenzialmente teorica.
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