WhatsApp e Fake News, l’azione che blocca l’inoltro dei messaggi?
Da Redazione
Luglio 23, 2018
Se Facebook si è nei fatti arreso alla divulgazione delle Fake News lo stesso fa WhatsApp. Gli sviluppatori della app hanno infatti inventato uno stratagemma per salvare capra e cavoli, ma che nei fatti non si traduce in un blocco delle bufale che girano sui social. Qual è l’azione che blocca l’inoltro dei messaggi?
Diffusione delle Fake News
Le richieste per un intervento sono arrivate direttamente dall’India e Myammar, dove si è accusato WhatsApp di favorire la diffusione delle Fake News. Queste sono infatti ritenute pericolose. Queste possono portare, anche a disordini sociali e anche a morti. Si Fake News infatti si può anche morire. A causa di una bufala sul rapimento di due bambini, in India due uomini erano stati aggrediti, ed inoltre, sono scoppiati degli incidenti dove 16 persone sono state aggredite. La notizia aveva scatenato una isteria popolare e la sua diffusione per mesi su WhatsApp, ha nei fatti, causato nell’idea collettiva che due i due uomini fossero i colpevoli e pertanto sono stati picchiati a morte. A causa della stessa notizia, altre sei persone sono state uccise, tutto mentre la polizia cercava di scoprire e bloccare il sito origine della Fake News.
Azione che blocca l’invio dei messaggi
Gli interventi dapprima li ha fatti Zuckelberg, poi a ruota sta seguendo anche WhatsApp a cercare di limitare la diffusione delle Fake News. Il problema è che quando si innesca la reazione a catena della diffusione è come se partisse una vera e propria bomba, difficile se non impossibile da fermare. Gli sviluppatori hanno previsto in India, di poter inoltrare un messaggio al massimo a cinque soli utenti, riducendo pertanto di parecchio dai 250 a cui si potevano inizialmente mandare. Questo, però non è l’azione che blocca l’invio dei messaggi che contengono una Fake News, ne limita la velocità della sua diffusione nei momenti iniziali, ma in seguito e sempre con estrema velocità la notizia si espande lo stesso a macchia d’olio. Nessun controllo quindi sulla veridicità delle notizia, che una volta appresa dal pubblico, è difficile da smentire anche con i canali tradizionali.
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